La Storia

La compagnia Invicta è composta da un gruppo di appassionati di teatro che recita in vernacolo lucchese. Attiva da molti anni, è infatti la più antica compagnia amatoriale del territorio. Ha recitato in tutta la lucchesia, in varie località della Toscana ed anche negli USA.

Già prima del 1948 a S.Maria a Colle si era formato un gruppo teatrale composto da giovanissimi, che mettevano in scena commedie, scritte da loro stessi, nei teatrini parrocchiali, di solito la domenica pomeriggio dopo i vespri.

La nascita vera e propria della compagnia ebbe luogo la sera del 10 maggio 1948, con la rappresentazione del dramma Ali Spezzate di C.Repossi, per cui l’Invicta può essere considerata la più antica compagnia amatoriale lucchese attualmente attiva nel territorio. Allora la gente si stava abituando al nuovo modo di vivere iniziato con l’arrivo degli Alleati, quando risvegliatasi dall’incubo della guerra aveva riscoperto il gusto del divertimento.

In questa realtà s’inserì la nuova compagine, con un repertorio che teneva conto del gusto popolare del tempo. Popolare era appunto la linea che la compagnia aveva deciso di seguire, alla quale è sempre rimasta fedele.

Rifondata nel 1972 su basi più moderne, la sua attività si fece molto intensa e le rappresentazioni non si contano più.

Dal 1987 ha “sposato” il vernacolo, e vi si è dedicata con rinnovata passione e serietà, anche allo scopo di riscoprire e valorizzare, oltre al modo di parlare, le tradizioni, gli usi e i costumi della gente lucchese, specialmente della campagna, e la sua antica cultura che possiede peculiarità proprie, che la distinguono dal resto della Toscana.

Seguendo questo nuovo filone, ha messo in scena le seguenti commedie:

  • “Ir Campanaro” e “A chi tocca ’un broncioli”, di Cataldo Fambrini;
  • “Ir Conte Potti”, “La Stregona”, “La Kulasciova”, “L’Amerïano”, “Kaputte!” (che è stata portata in tournèe anche negli Stati Uniti), “Sfollati”, “Tutti ar Mare”, “Ir Timbro”, “Il Re di Lucca”, “Il Re alla Pieve”, “Il Locandiero”, “Le Nozze d’oro” ed infine “La cura dell’Amore”, tutte di Giacomo Paolini.

“A chi tocca ’un broncioli” e “Ir Campanaro” furono riproposte rispettivamente nelle stagioni 2003/04 e 2005/06, mentre nel 2004/05 la compagnia era ritornata provvisoriamente al genere brillante con “E il settimo si riposò”, di Samy Fayad.

Nelle stagioni successive sono continuate le commedie in vernacolo lucchese  “Un Morto pe’ la ‘asa” (2007/2008) ed  “Il fantasma del povero Piero” (2008/2009) entrambe di Camillo Vittici rielaborate da Cataldo Fambrini.

Negli anni 2010 e 2011 la compagnia ha portato in scena un  lavoro di Luciano Baroni “E domani si vedrà” sempre rivisto in vernacolo lucchese da Cataldo Fambrini.

Nel 2012 è stata la volta di “Basta che sìan di fòra” e  nel 2013 di “Che ni farò alle donne?” due divertentissime commedie di Massimo Valori, anche queste riproposte in vernacolo lucchese dal regista della Compagnia Cataldo Fambrini. Quest’ultimo lavoro ha avuto moltissime repliche (oltre 20) alcune di queste fuori dalla Toscana ed è stato rappresentato fino al 2015. Da segnalare i riconoscimenti ottenuti in due importanti rassegne a Gravina di Puglia ed a Vitorchiano (VI).

Nel 2015  il testo della commedia “Il papocchio” di Samy Fayad è stato ambientato sul territorio lucchese dal nostro regista, modificandone anche il titolo in “Chi ci capisce… è bravo!”

Nel 2016 la Compagnia ha messo in scena un testo di Giacomo Paolini, finora mai rappresentato, dal titolo “Ci penso io!” che è stata rappresentata anche in una rassegna a Rossano Calabro (CS).

Nel 2017 e 2018 ha portato sulla scena la commedia “Agenzia Matrimoniale; mogli e buoi dei paesi tuoi, amanti e badanti di paesi distanti” di Stefano Palmucci, adattata al parlato lucchese dal regista Cataldo Fambrini. Ben 16 sono state le repliche, anche in altre province (AR, FI,SI, PT) riscuotendo ovunque grande successo di pubblico e di critica. 

Dal 2019 sta rappresentando la commedia “La panacea di tutti i mali” di Antonella Zucchini, anche questa adattata al parlato lucchese dal regista Cataldo Fambrini.

La nostra compagnia – infine – è da molti anni iscritta alla FITA, Federazione Italiana Teatro Amatori.   

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